KIWI THE CAT
THE WONDERFUL WONDERFUL CAT
LA PAGINA DELLA SALUTE
DIABETE

Non colpisce solo l'uomo.
Anche i nostri amici a quattrozampe possono ammalarsi di diabete.
Grazie ai progressi fatti in medicina veterinaria, oggi è possibile riconoscere precocemente questa malattia ed affrontarla con la terapia più efficace.

IN CHE COSA CONSISTE LA MALATTIA
  • Gran parte del cibo che un animale (uomo compreso) mangia viene trasformata attraverso numerose reazioni chimiche in uno zucchero semplice: il glucosio.

  • Ogni singola cellula dell'organismo ha bisogno di questo zucchero per vivere ed una sostanza chiamata insulina permette alle cellule di assorbire il glucosio dal sangue: senza l'insulina, le cellule non possono "nutrirsi" e non riescono a svolgere le funzioni vitali.

  • I cani ed i gatti (e anche gli uomini) che non producono insulina sono affetti da una malattia chiamata diabete mellito.

ESISTONO DUE FORME DI DIABETE

DI TIPO I: è caratterizzata dalla totale assenza di produzione da parte del pancreas di insulina (diabete insulino-dipendente o giovanile).

DI TIPO II: l'insulina, in questo caso, viene prodotta dal pancreas, ma l'organismo non è assolutamente in grado di utilizzarla (diabete non insulino-dipendente); questa forma di diabete si manifesta soprattutto negli animali con problemi di obesità ed in quelli anziani.

SINTOMI COMUNI A GATTO E CANE

  • Sete intensa (polidipsia).

  • Continua necessità di urinare (poliuria).
  • Aumento dell'appetito (polifagia).
  • Progressivo dimagrimento.
  • Debolezza e cattivo stato di salute generale.
  • Opacamento dell'occhio, provoca un calo della vista.

I sintomi sono diversi, comunque, a seconda della fase della malattia in cui si trova l'animale. Il più evidente è la tendenza ad urinare spesso, sia nei gatti (che bagnano di continuo la sabbietta, costringendo il padrone a pulire la cassetta igienica anche 5-6 volte al giorno), sia nei cani (che a volte non riescono a "trattenersi" fino al momento della passeggiata.

GLI ESAMI PER RICONOSCERLO

Poiché altre malattie danno gli stessi sintomi, per diagnosticare il diabete si devono fare esami particolari.
Dopo aver fatto una visita generale, il veterinario deve:

  1. Prelevare un campione di sangue ed uno di urine per valutare i livelli di glucosio.

  2. Ricercare la quantità di insulina nel sangue.

  • A seconda dei risultati, si escluderanno altre malattie, indirizzando la diagnosi verso il diabete

GLI ESAMI PER RICONOSCERLA
  • ESAMI DELLE URINE: controllo della proteinuria (presenza di proteine nelle urine), glicosuria ed ematuria (presenza di zuccheri e sangue nelle urine) e della acetonuria (presenza di acetone nelle urine. Se si riscontra in presenza di forte glicosuria, è indice di grave scompenso del diabete. Valori normali: assenza di acetone nelle urine). Valutazione dell'aspetto delle urine.

  • ESAMI DEL SANGUE: per individuare eventuali eccessi di sostanze tossiche in circolo: esame emocromocitometrico, natriemia, potassiemia.
    Gli esami del sangue per valutare la funzionalità del rene sono: azotemia, creatininemia, fosfatasi alcalina

COME TENERLO SOTTO CONTROLLO

Trattare e curare il diabete mellito non è facile, soprattutto in considerazione del fatto che dal diabete non si guarisce, ma è soltanto possibile tenere sotto controllo la malattia.
Ciò che si vuole ottenere con le cure, è che l'animale diabetico possa condurre il più possibile una vita sana e felice.

  1. FARE ATTENZIONE ALLA DIETA
    Gli animali affetti dal diabete di tipo II
    (diabete non insulino-dipendente) non possono essere curati con l'insulina, ma è possibile ottenere risultati soddisfacenti controllando la dieta.
    Lo scopo è abbassare il livello di zuccheri nel sangue: ciò piò essere ottenuto alimentando l'animale solo con prodotti speciali ricchi di fibra e poveri di zuccheri ed associando a questa dieta farmaci ipoglicemizzanti (cioè che tendono a diminuire lo zucchero nel sangue) che si danno per bocca.

  2. RISPETTARE QUANTITA' ED ORARI
    La condizione indispensabile per curare e vincere la malattia è che il proprietario sia disposto a seguire in dettaglio le prescrizioni indicate dal veterinario.
    I "pasti speciali" devono essere dati ad orari fissi e devono essere rispettate determinate quantità giornaliere.
    Il primo ostacolo che si incontra è che queste "pappe" non sono in genere molto gradite ai nostri amici.
    Il proprietario, però, non deve cedere: è importante ricordare che anche un solo dolcetto può rendere critiche le condizioni di un animale diabetico.

  3. FARGLI FARE UN BUON ESERCIZIO FISICO
    L'animale deve svolgere con regolarità un buon esercizio fisico.
    Questo significa che:
    per il gatto sarà sufficiente che il suo padrone si ricordi di farlo giocare e correre almeno un quarto d'ora ogni giorno;
    il cane ha bisogno di essere portato fuori anche più di tre volte al giorno e la passeggiata non deve essere breve.
  4. NON TRASCURARE LE CURE NECESSARIE
    La preoccupazione maggiore per il proprietario di un animale che ha bisogno delle iniezioni di insulina una o due volte al giorno, è la necessità di dover fare egli stesso le iniezioni.
    Fortunatamente, è un dato di fatto che un proprietario responsabile si impratichisce subito e si convince del fatto che il suo animale non sente alcun dolore o fastidio particolari ogni volta che gli si pratica l'iniezione.
    Ogni 3-6 mesi, il veterinario deve controllare i valori degli esami del sangue e variare le dosi di insulina in base ai nuovi risultati.
    Il proprietario non deve decidere da solo di aumentarle o diminuirle.

  5. I CONTROLLI CHE SI POSSONO FARE A CASA
    Strisce reattive per la determinazione del glucosio e dei chetoni nel sangue e nelle urine.
    Glucosio
    : pungidito per il prelievo facile e indolore del sangue capillare. Si bagna una striscia con la goccia di sangue e si inserisce la striscia in uno strumento automatico per l'autocontrollo della glicemia.
    (Il sistema sopra descritto è quello che una persona diabetica usa per l'autocontrollo quotidiano. L'apparecchiatura per l'autocontrollo è venduta in farmacia. Clara -infermiera-, conosciuta in internet, mi ha aiutato i primi tempi in cui Kiwi era offeso con noi per le iniezioni quotidiane di insulina e per i controlli del sangue dal vet. Lei ha evitato lo stress dei controlli al suo micio Merlino, diabetico da 5 anni, con il sistema di cui sopra).
    Chetoni
    : i test disponibili sfruttano cartine reattive impregnate di particolari sostanze che sviluppano un colore quando poste a contatto dei chetoni presenti nell'urina. I test sono sensibili soprattutto all'acido acetoacetico e in modo minore all'acetone; sono invece insensibili alla presenza di un altro corpo chetonico, chiamato beta idrossibutirrato. Non è quindi detto che un test negativo indichi con assoluta certezza l'assenza di corpi chetonici, perché potrebbero essere presenti nell'urina altri corpi chetonici, diversi dall'acido acetoacetico, non evidenziabili.
LE COMPLICANZE SONO SERIE

Se il diabete mellito non viene subito curato può causare complicazioni che possono portare anche alla morte dell'animale.

  • IL GATTO dimagrisce a tal punto che per la sua debolezza non riesce più a muoversi e può soffrire di pancreatiti (malattie del pancreas), con gravi problemi all'intestino.

  • IL CANE perde la vista e soffre di pancreatiti, di infezioni alle vie urinarie, dei polmoni e della pelle.

LA CHETOACIDOSI

La chetoacidosi è una grave situazione di iperglicemia che richiede terapie di emergenza.
Nel paziente diabetico, l'incapacità dell'organismo di utilizzare il glucosio porta all'utilizzo dei grassi che lasciano, come prodotto finale del loro metabolismo, delle sostanze di natura acida chiamate corpi chetonici. Questi tendono a formarsi in modo particolare quando il diabete non è ben controllato o il paziente è ammalato (febbre, vomito cronico) o è a digiuno. Questi corpi chetonici tendono a produrre uno stato di acidosi che può essere particolarmente grave se non è prontamente trattato: il paziente avrà dapprima nausea, vomito e, successivamente, confusione, perdita della coscienza fino a giungere, nei casi estremi, alla morte.

SEGUIRE I SUGGERIMENTI DEL VETERINARIO

Se i suggerimenti del veterinario vengono eseguiti e se la malattia non è ad uno stadio particolarmente avanzato al momento della diagnosi, le aspettative di vita sono più che buone, tanto che si può parlare di anni.

PER PREVENIRE

Utili attenzioni per prevenire la malattia:

  • Non far ingrassare troppo l'animale.

  • Assicurargli una dieta equilibrata.

  • Movimento... dunque dedicare un po' di tempo al gioco... divertente e rilassante non solo per il Vostro amico ma... anche per Voi!

CI SONO ANIMALI PIU' A RISCHIO DI ALTRI

Circa il 60% dei gatti diabetici manifesta la malattia di tipo II, mentre quasi il 100% dei cani hanno quella di tipo I.

  • La malattia può svilupparsi anche in seguito alla comparsa di malattie virali, ormonali o del fegato che i nostri animali hanno contratto precedentemente; inoltre, ci possono essere forme causate da medicinali oppure da sostanze tossiche che possono aver danneggiato il pancreas.

  • Il diabete si manifesta più spesso in animali adulti, due volte più frequentemente nelle femmine rispetto ai maschi.

  • In alcune razze di cani (Pinscher, barboncino, Labrador, Yorkshire; Terrier, Siberian Husky) la patologia compare più spesso, fatto che suggerisce che essa sia legata a fattori ereditari.

Questa pagina è stata liberamente tratta da "Amici di Casa" - anno 2 - n° 1 - Gennaio 2001
L'ALIMENTAZIONE

Royal Canin (solo secco)
Hill's (umido e secco)
Purina
Kattovit
Alimentazione - Alimentazione2

IN VIAGGIO

Il diabete ben controllato non è una controindicazione al viaggio ma il viaggiatore diabetico si trova costretto a confrontarsi con situazioni non abituali che possono provocare episodi iper- o ipoglicemici e richiedere modificazioni delle normali somministrazioni di antidiabetici o di insulina. Cibi inusuali, irregolarità nei pasti, aumento della normale attività fisica, l’eventuale impossibilità a procurarsi o a somministrare la dose abituale di insulina. Quest'ultima dovrebbe essere mantenuta in fresco, tuttavia conserva le sue caratteristiche e attività per mesi anche a temperatura ambiente purché non ecceda il 30°C. La necessità di insulina potrebbe variare durante il viaggio in conseguenza del variare del fuso orario. Per coloro che assumono antidiabetici orali non si consiglia una variazione della frequenza nell’uso del farmaco abituale, mentre per coloro che richiedono la somministrazione di insulina è necessario un aggiustamento del dosaggio quando il viaggio comporta una variazione di almeno sei fusi orari; negli altri casi può essere mantenuto lo schema abituale accordandolo con il fuso orario della destinazione. Le indicazioni sul corretto uso dell’insulina possono soltanto essere generiche e i viaggiatori prima della partenza dovrebbero riferirsi al proprio medico che conosce l’esatta dose necessaria.
Viaggi verso Est: il giorno viene abbreviato. Pertanto, al momento dell’arrivo, la dose mattutina dovrebbe essere ridotta a due terzi della dose abituale. Se il livello di glucosio, controllato mediante destrostix, rimane elevato per le dieci ore successive (> 240 mg%) sarà indicata una dose aggiuntiva di insulina pari ad un terzo della dose standard.
Viaggi verso Ovest: in questo caso il giorno si allunga. Pertanto, potrebbe rendersi necessaria una dose aggiuntiva se il livello di glucosio rimane elevato ancora 18 ore dopo la dose del mattino.

Viaggiatore diabetico - Dispositivi da portare in viaggio

Portare un segno distintivo che consenta un rapido riconoscimento della condizione di diabetico, una certificazione medica indicante lo stato diabetico, la dose quotidiana standard di insulina ed il recapito del Medico curante.
Autonomia terapeutica: quantità sufficiente di insulina per l’intero viaggio; prescrizione di insulina (in lingua inglese).
Siringhe in numero sufficiente per il viaggio, accompagnate da lettera (in inglese) che ne documenti l’impiego.
Un flacone di Insulina pronta per emergenze.
Strisce reattive per la determinazione del glucosio e dei chetoni nel sangue e nelle urine.
Zucchero o alimenti per ipoglicemia.
Mantenere tutto l’occorrente nel bagaglio a mano.

Fonte: In viaggio

CONVERTITORE AUTOMATICO
per "trasformare" una siringa da 100 UI (per insulina umana) in una da 40 UI (per insulina veterinaria)

Utilizza questo convertitore per calcolare quante unità di insulina devi contare in una siringa da 100 UI (quelle per l'insulina umana, per intenderci, che si trovano normalmente in farmacia) per ottenere lo stesso dosaggio che avresti utilizzando le siringhe per insulina veterinaria che sono tarate a 40 UI.
Per esempio: se devi iniettare 4 unità di insulina in concentrazione da 40 UI, in una siringa da 100 UI devi calcolare 10 unità. Scrivi 4 nella casella del calcolatore, premi il pulsante "Converti", e leggi il risultato nella riga sottostante.
È anche possibile scaricarlo (in formato compresso "zip") per utilizzarlo quando non sei collegato a Internet.
Attenzione!!! Questa tecnica può essere utilizzata solo in caso di emergenza perché il rischio di confondersi e sbagliare dosaggio è sempre in agguato!

Fonte: CAROTINA - Una storia di diabete felino (sito personale)

LA MIA ESPERIENZA DI DIABETE CON KIWI

Il mio Kiwi si ammalò di diabete a fine settembre 2004 all'età di 16 anni. Si spense all'età di 18 anni 3 mesi e 1 giorno, il 16 Settembre 2006.
Mi sono accorta che Kiwi aveva qualcosa di anomalo perchè iniziò a bere molto (più di una ciotola d'acqua al giorno, e anche se lui è sempre stato un micio che beveva più di quello che normalmente beve un gatto, questo fatto era decisamente fuori norma) e ad urinare abbondantemente. Ho immediatamente chiamato il vet che mi disse di monitorarlo. Dopo due giorni l'ho richiamato dicendogli che assolutamente c'era qualcosa che non andava. Presi appuntamento per fargli gli esami del sangue. Essendo sempre stato, Kiwi, un gatto di carattere che mal sopportava le visite di controllo veterinarie, il nostro vet ci disse che avrebbe dovuto sedarlo, una leggera sedazione visto anche la sua età avanzata. E dovevo essere cosciente che, comunque, con tutte le cautele, una sedazione (seppur leggera) avrebbe potuto comportare dei rischi. Rischi che io accettai. Ricordo che pensai: "C'è qualcosa che non va. Se non si sa cos'ha Kiwi non lo si può curare e potrebbe morire. Rischio per rischio, se dovessere malauguratamente succedere qualcosa almeno non ha sofferto."
La sera prima degli esami del sangue, quando andammo a letto, Kiwi già ci aspettava. Ha sempre dormito con noi. Io ero agitata e pensierosa e Kiwi capì il mio stato d'animo.
Allora gli parlai. Lui capì che quello che gli stavo dicendo era molto importante e si sedette ascoltandomi. Gli dissi che il giorno dopo doveva fare gli esami del sangue perchè avevamo capito che lui non stava bene e dovevamo sapere cosa avesse per curarlo. Gli dissi che il suo vet avrebbe dovuto addormentarlo e lui sapeva anche il perchè: perchè non era mai stato un micio facilmente gestibile. Gli spiegai che, essendo lui un micio non più giovincello, beh era una cosa sicura ma per la sua età ci sarebbero potuti essere dei rischi... Gli dissi che lo amavamo tantissimo e dovevamo sapere come curarlo e doveva promettermi che il giorno dopo si sarebbe risvegliato... Kiwi capì e mi tranquillizzò asciugando le lacrime che rigavano le mie guance strusciando il suo musetto contro il mio viso. Poi iniziò a fare le fusa e a fare il pane sul mio petto. Gli esami diedero conferma del diabete.
Kiwi aveva la glicemia altissima e il nostro vet prescrisse un'ipoglicemizzante orale, Minidiab5, ma con scarsi risultati anche con successivo aumento di dosaggio. Il nostro vet era restio a prescrivere l'insulina perchè, in base alla sua esperienza, il diabete è più trattabile nei cani che nei gatti, anche per il dosaggio dell'insulina. Ci consigliò di consultare un veterinario diabetologo in modo che Kiwi potesse essere seguito nel modo migliore. Una nostra carissima amica newyorkese e ottima vet, ci consigliò di rivolgerci alla clinica veterinaria San Siro, dove una sua amica aveva prestato servizio avendo studiato veterinaria a Milano.
In clinica è semplice anche eseguire le analisi del sangue ed il responso lo si ha in un quarto d'ora. La glicemia di Kiwi da over 400 era scesa a over 350 con l'ipoglicemizzante orale, dopo una settimana di insulina (Caninsulin) era scesa a 153. Gli iniettavamo 1 1/2 unità al mattino e altrettanta alla sera. Tra le due somministrazioni devono trascorrere 12 ore, i nostri orari erano 7 mattina/19 sera. Può capitare a volte di sballare l'orario (non parlo del quarto d'ora ma di 1 ora), non è una cosa grave se accade occasionalmente, è però buona regola cercare di essere il più possibile puntuali. A Kiwi ci avevano prescritto la Caninsulin, che si compra e si ordina in farmacia dietro presentazione di ricetta veterinaria.
L'insulina va tenuta in frigorifero, in caso di viaggi o trasferimenti in un frigoriferino portatile con il panetto di ghiaccio, la mia farmacista me ne aveva regalato uno per diabetici, piccolino e per nulla ingombrante. Nel 2004/2006 una fialetta di Caninsulin costava 9,20 Euro, la confezione da 10 è decisamente economica -circa 53,00 Euro-. Quando mi rimanevano due fialette la riordinavo in farmacia che mi procurava la confezione per il giorno dopo, così avevo sempre la scorta e non rischiavo di rimanere senza, sarebbe stato un grosso guaio. Nella confezione da 10 ci sono 100 siringhe ad uso veterinario (da 40 UI mentre le siringhe ad uso umano sono da 100 UI). Io riutilizzavo la siringa due giorni cambiando, ovviamente, l'ago ad ogni uso. Compravo 50 aghi da insulina alla volta (10 eurocentesimi l'uno).
In farmacia si trovano le strisce reattive da bagnare con l'urina per il controllo della glicemia (Glukur test) e dei chetoni (Ketur test), si ha così la possibilità di tener controllato il micio anche a casa con esami non invasivi. A seconda del colore che assume la striscia reattiva si conosce il valore indicativo di glucosio e chetoni. Questi test NON devono MAI sostituire gli esami di controllo prescritti, perchè solo gli esami del sangue danno i valori di riferimento esatti.
E' importantissimo stabilizzare il valore glicemico nei valori normali perchè l'iperglicemia può causare la chetoacidosi che è molto pericolosa e può portare alla morte. La chetoacidosi è una grave situazione di iperglicemia che richiede terapie di emergenza. Nel paziente diabetico, l'incapacità dell'organismo di utilizzare il glucosio porta all'utilizzo dei grassi che lasciano, come prodotto finale del loro metabolismo, delle sostanze di natura acida chiamate corpi chetonici. Questi tendono a formarsi in modo particolare quando il diabete non è ben controllato o il paziente è ammalato (febbre, vomito cronico) o è a digiuno. Questi corpi chetonici tendono a produrre uno stato di acidosi che può essere particolarmente grave se non è prontamente trattato: il paziente avrà dapprima nausea, vomito e, successivamente, confusione, perdita della coscienza fino a giungere, nei casi estremi, alla morte.
Il diabete è gestibile ma non deve decisamente essere trascurato perchè porta alla morte. L'iperglicemia (valori alti) porta al coma, come pure l'ipoglicemia (valori troppo bassi). L'ipoglicemia, paradossalmente, è ancora più pericolosa dell'iperglicemia. Il glucosio può abbassarsi sotto i valori normali, i sintomi sono tremori, freddo, mancanza di forza, sino al coma. In caso di ipoglicemia è necessario somministrare un po' di zucchero o di cibo. A Kiwi accadde una volta, gli scivolavano le zampe posteriori, non riusciva a stare in piedi, aveva lo sguardo perso. Lo presi in braccio e adagiato sul letto e gli diedi un po' di crocchette da mangiare. Si riprese nel giro di circa 20 minuti.
Se il diabete è stabilizzato bene, il micio diabetico ha ottime possibilità di vivere serenamente per molti anni ancora. L'importante è il dosaggio dell'insulina che può variare col tempo, pertanto è necessario che il micio esegua gli esami del sangue di controllo. La glicemia può alzarsi anche per cause esterne (malessere, febbre, stress). E' bene seguire scrupolosamente le indicazioni di un veterinario diabetologo.

Kiwi non fece molti esami ematici di controllo perchè mal sopportava queste situazioni. Gli esami che fece, comunque, erano sempre nella norma.
Kiwi
iniziò ad avere delle crisi che non si è riusciti a diagnosticare nella primavera del 2006.
Kiwi assumeva 3 unità di insulina al mattino e 3 alla sera, inoltre 50 - 55 cc di flebo di Ringer Lattato, sia al mattino che alla sera, per aiutare le reni.
Kiwi ebbe 4 crisi:
- 1 marzo 2006 con leggerissimi sbandamenti (ricordo che mentre lo guardavo camminare pensavo "cè qualcosa che non và..." per poi esplodere il
- 3 marzo 2006 prima crisi. Due mesi e mezzo di pausa e poi
- 11 maggio 2006 seconda crisi (più forte). Due mesi di pausa e poi
- 17 luglio 2006 terza crisi (molto più forte, è durata un giorno e mezzo)
- 9 agosto quarta crisi. Ha iniziato alle ore 6,40 p.m., alle 6,55 p.m. abbiamo subito fatto l'insulina (3 unità) e alle 7,05 p.m. la flebo con 55 cc di Ringer Lattato. La crisi è durata circa 4 ore poi è passata.
Le crisi di Kiwi si presentavano con forte sbandamento mentre camminava e cedimento delle zampe posteriori (camminava come un ubriaco) e tremore delle pupille. Sembrava anche essere in stato confusionale ma non incosciente. Il nostro vet, quando lo visitò il 19 luglio, sentì l'alito molto pesante e, secondo lui, queste crisi erano dovute alla creatinina alta.
Il 9 agosto, quando iniziò la quarta crisi, alle ore 7,15 p.m. raccogliemmo l'urina di Kiwi in un contenitore sterile e la portammo immediatamente alla clinica veterinaria Gran Sasso per farla analizzare.

Esito analisi urine:
Metodo di prelievo: minzione spontanea

Analisi chimico-fisica:

  • colore: giallo chiaro
  • aspetto: sublimpido
  • peso specifico: 1026
  • pH: 5
  • proteine: negativo
  • glucosio: ++
  • chetoni: negativo
  • bilirubina: negativo
  • urobilinogeno: normale
  • pigmenti ematici: negativo
  • leucociti: negativo
  • nitriti: negativo

Esame microscopico del sedimento:

  • cristalli
  • cellule epiteliali
  • eritrociti
  • leucociti
  • cilingri
  • batteri +
  • lipidi
  • spermatozoi

Rapporto urinario proteine/creatinina

  • proteine totali urinarie 0,40 (nessun valore di riferimento)
  • creatinina urinaria 15,80 (nessun valore di riferimento)
  • rapporto proteine/creatinina 2,53 >* (0-0,6)

La dottoressa con cui parlò Claudio disse che Kiwi espelleva molte proteine con l'urina e un forte calo di proteine avrebbe potuto essere la causa di queste crisi.
Kiwi non seguiva più la dieta diabetica perchè non gradiva più quel cibo. Seguiva la dieta renale, il contenuto di mezza scatoletta al giorno di Purina o Royal Canin o Eukanuba (gr 78 al giorno). Per rendere la dieta più appetitosa, aggiungevo 1/4 di Almo nature, cibi naturali e senza conservanti. Oltre al cibo umido, la dieta era integrata con crocchette renal della Royal Canin.

Sabato 16 Settembre 2006, alle 7 feci l'iniezione di insulina a Kiwi e, prima di andare al lavoro, gli diedi un bacio. Stava bene.
Verso le 9 mi telefonò Claudio pregandomi di tornare subito a casa perchè Kiwi stava male. Era urgente. Gli dissi di avvisare il nostro vet. Riuscìì ad andare a casa verso le 11... Ricordo che feci la strada di corsa singhiozzando...
Trovai Kiwi incosciente ed in preda a degli spasmi, non so se muscolari o se erano convulsioni. Cercai di accarezzarlo ma si rigirò su se stesso in preda a questi spasmi. Ero disperata... non potevo neppure sfiorarlo. Claudio lo prese in braccio delicatamente e lo posò nel trasportino. Arrivammo dal nostro vet che ci aspettava. Lo visitò e gli auscultò il cuore.
Mi guardò triste, scosse la testa e disse che il cuore stava rallentando e poi aspettò la nostra decisione... L'ultimo atto d'amore...

DIZIONARIO

Chetoni o Corpi chetonici
Elementi chimici che il corpo produce quando le cellule bruciano grassi invece di zuccheri.

Chetonuria
Presenza di chetoni nelle urine. Ciò avviene quando i chetoni si sono accumulati nel sangue in quantità talmente alta da comparire nelle urine.

Glicemia
Indica la quantità di glucosio nel sangue. Si parla di "iperglicemia" quando c'è molto glucosio e di "ipoglicemia" quando ce n'è poco.

Glucosio
E' uno zucchero semplice che ogni cellula utilizza per ottenere l'energia per vivere; si ottiene dalla digestione degli alimenti.

Insulina
Ormone secreto dal pancreas importante nel metabolismo degli zuccheri e dei lipidi.

Malattia ormonale
Malattia che coinvolge una o più ghiandole dell'organismo (tiroide, ipofisi, fegato, ghiandole surrenali).

Pancreas
Ghiandola, situata vicino allo stomaco, che produce sostanze con funzioni specifiche. Alcune di queste vengono riversate nell'intestino e servono a digerire il cibo; altre, tra cui l'insulina, vengono rilasciate nel sangue e servono a regolare il livello di zuccheri nel corpo.